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“Anche questa è andata, ragazzi!” esclamò Max Walker, prendendo Laurence per la vita. Lei gli sorrise.
Era giugno inoltrato ormai, e i protagonisti di 15 love avevano appena terminato di girare le prime tredici puntate della serie. Tutto il cast, quella sera, usciva per mangiare fuori e festeggiare: la prima serie non era ancora terminata, ma sarebbero tornati tutti a casa per le vacanze estive e poi, a settembre, si sarebbero rincontrati per riprendere a girare.
La serata sembrava scorrere tranquilla; dopo la cena, i ragazzi si diressero verso il lago dove avevano girato “il mostro del lago”. Max e Lauri si scambiarono baci intensi mentre Meaghan, Sarah e Jacklyn si sedettero sulla riva, schizzandosi l’acqua e ammirando le stelle, e poi si tuffarono.
Vadim era rimasto in un angolo a guardare le foto del cast che aveva raccolto in un album. Più le scorreva, più cercava il suo viso, più capiva che qualcosa dall’inizio di tutto, era cambiato.
Jacklyn. La sua semplice bellezza, il suo sorriso e la sua simpatia e allegria travolgente, gli avevano improvvisamente cambiato il modo di vedere le cose. Una volta la recitazione era tutta la sua vita, e vi si dedicava pienamente senza pensare alle ragazze che lo attorniavano. Invece, adesso, il suo primo pensiero alla mattina era Jacklyn, ed era anche l’ultima immagina della sua mente prima che egli si addormentasse. Era diventata la sua dolce ossessione.
Alzò lo sguardo dalle foto giusto per vederla giocare in acqua con Meaghan, mentre Kyle si lanciava da uno scoglio, schizzando acqua da tutte le parti. Anche Max e Laurence si erano tuffati e ora nuotavano assieme agli altri, ridendo, scherzando e imitandosi a vicenda.
“Ehy Vadim! Vuoi unirti a noi si o no?” gli chiese Max improvvisamente.
Vadim era un po’ contrariato, ma dovette arrendersi alla dolce presa di Jacklyn che era uscita rapida dall’acqua proprio per trasportarlo.
Devo riuscire a dirle quello che provo, devo riuscirci, si ripeteva. Ma ogni volta che lei gli si avvicinava, anche solo per fuggire dagli schizzi, il suo cuore iniziava a battere rapido, gli si seccava la gola e l’impulso era quello di fuggire, di fuggire da tutta quella semplice bellezza, per la paura di non esserne all’altezza…
Ma Vadim non ce l’aveva fatta. Era sicuro di non essere ricambiato, Jacklyn aveva occhi solo per Max. Anche per il goffo Kyle forse aveva una simpatia, dopotutto fuori dal set non era poi così male.
Cercava di non pensarci, ma per tutta la durata delle vacanze estive, Jacklyn aveva maledettamente occupato i suoi pensieri. E ora, quell’8 settembre 2003, l’avrebbe finalmente rincontrata per andare a girare le ultima puntate di 15/love. Ne era felicissimo. D’ora in poi, le avrebbe tentate tutte pur di conquistarla, pur di poterla stringere tra le sue braccia anche per pochi secondi…
La mattina dell’otto settembre, Jacklyn si alzò presto, eccitata. Vadim. Non aveva smesso di pensarlo, non lo aveva mai fatto. Voleva dirglielo fin dalla ripresa della prima puntata, che tra di loro sentiva qualcosa di diverso…anche se era sicura che lui non la ricambiasse.
Così, poco più tardi, dopo le solite raccomandazioni e i saluti premurosi dei rispettivi genitori, si ritrovarono sullo stesso furgoncino bianco, seduti l’una di fianco all’altro, mentre nell’abitacolo regnava il silenzio. Passavano i km, passavano le ore… il conducente sembrava addirittura un po’ brillo. Ma forse era solo un’apparenza.
“Va troppo veloce.” pensò Vadim. Un’occhiata al contachilometri e notò subito che la lancetta sfiorava i 120. Rabbrividì e cercò di non pensarci, ma nonostante tutto e nonostante la celestiale visione di Jacklyn, che sembrava serena e rilassata vicino a lui, era sicuro che stesse per accadere qualcosa. Vide un camion in lontananza. Si stavano avvicinando troppo, troppo velocemente a lui. Pensò a Max, che gli aveva sempre ripetuto di farsi avanti, di non perdere tempo, di buttarsi. Pensò che non poteva accadere proprio adesso, pensò che aveva ancora tutta la vita davanti, doveva vivere…ma non aveva scelta.
“Jacklyn, io, io…” cominciò, voltandosi verso di lei. Lei istintivamente gli prese le mani e lo guardò negli occhi, come aspettasse quel momento da una vita, dall’inizio della sua vita.
“Tu mi piaci da morire, io…ti amo, Jackie. Scusa. Non considerarmi neanche, non voglio ferirti e…”
Jacklyn sembrava allibita. Nei suoi occhi brillava una strana luce, un misto di gioia, paura, stupore.
“Vadim, anche io ti…amo!” esclamò lei, senza curarsi del conducente. Egli si voltò di scatto per assistere alla scena, lasciando il volante e senza preoccuparsi della direzione del veicolo che sbandò pericolosamente e sbattè contro un camion. Il vetro anteriore si frantumò in mille pezzi che esplosero nell’aria. Il furgone sbandò, finendo in un canale e incendiandosi.
“Volevo dirti solo questo, appena prima di morire…” sussurrò lui, a pochi metri da lei. Sentiva il respiro affannoso, il cuore a mille e il sangue colargli dalle tempie. Jacklyn lo guardò. Con uno sforzo disumano, uscì dal furgoncino in fiamme avvicinandoglisi, posò le labbra calde e tremanti sulle sue, e si abbandonò, vinta dalle forze.

Perdersi nei meandri della solitudine,sorridere lentamente sperando che nessuno possa scorgere i tuoi pensieri,credere ardentemente nelle nostre illusioni,credere quelle stupidaggini problemi seri,perdere la speranza,lasciarsi cullare dal rumoroso suono del silenzio,addormentarsi con la speranza di risvegliarsi senza che nulla sia cambiato all’ indomani,guardare con occhi sognanti questo mondo che ha davvero poco di perfetto,illudersi e illudersi di non essere degli illusi,aver paura di scegliere,di sbagliare,di ferire,di star bene,di essere felici,paura che tutto possa finire……questa è la vita….cadere per poi rialzarsi,piangere per poi sorridere,riflettere per agire. La vita con tutti i suoi ostacoli,con tutte le incomprensioni ha un sapore amaro ma allo stesso tempo dolce,dolce per i suoi sorrisi,per i suoi sogni,per le piccole gioie,per l’ammirazione. Molti sprecano parole per definire cosa sia la vita senza rendersi conto che la vita è il tutto e quindi occorrerebbero milioni e milioni di parole per spiegare le cose basilari. La vita ti fa scoprire il tutto nel niente come il piccolo principe scrisse:<<mi è sempre piaciuto il deserto. Ci si siede su una duna di sabbia. Non si vede nulla. Non si sente nulla. E tuttavia qualcosa risplende nel silenzio>>. La vita ti porta a delle scelte dalle quali quasi sempre non si può fuggire. Quante volte gli adulti si ritrovano a riflettere,a capire e i bambini nell’osservarli li trovano goffi,impacciati e pieni di inutili timori; sì,i bambini se si desse ascolto a loro di sicuro saremmo in un mondo migliore(come è scritto nel piccolo principe:<<i grandi non capiscono mai niente da soli e i bambini si stancano a spiegar loro sempre tutto>>). La vita non è altro che questo:semplici avvenimenti che l’uomo tende a rendere complicati.lo avevo capito,forse un po’ in ritardo,ma l’avevo capito……tutto grz a una bambina
Bimba:<<ciao….xkè sei così triste??>>
Io:<<ciao…no io nn sn triste!!!!>>
Bimba:<<certo….allora xké fissavi il vuoto???>>
Io:<<ok..sn triste…sei contenta!!!!!!>>
La bimba stava x piangere
Io:<<scs….è ke nn so cm fare….sn innamorato della mia migliore amica...>>
Bimba:<<allora??nn dovresti esserne felice???>>
Io:<<si.cioè no e nn le piaccio…..>>
Bimba:<<hai provato a chiederglielo??>>
Io:<<emhhh……no…..>>
Bimba:<<allora ke ci fai qui……va da lei,diglielo,la mia mamma me lo dice sempre la vita è breve qnd sarai grande nn aver paura di esternare i tuoi sentimenti…….>>
Io:<<………grz..ora vado……….una cs xò…>>
Bimba<<si??>>
Io:<<cm ti kiami???’>>
Bimba:<<meghan…..>>
Sorrisi….quello era stato un segno …corsi.. bussai a casa sua
Io:<<ti amo!!>>
Lei:<<cs??>>
Io.<<ti amo,ti amo da sempre,ti amo x cm sorridi,ti amo x come arricci il naso quando nn capisci una cs,ti amo x cm ridi alle mie battute stupide,ti amo xkè mi sei sempre stata vicina,ti amo x quello ke sei,e x quello ke nn sei,ti amo per cm mi guardi qnd dico una stupidaggine, ti amo xkè sei tu,ti amo xkè sei Cody Mayers, ecco ora l’ho detto,fa quello ke vuoi:ridi,prendimi in giro,nn mi interessa,dovevo farlo,la vita è troppo breve per essere sprecata……>>
Cody:<<squib…….nn fare così anke io ti amo,ti amo qnd fai il cucciolo,qnd mi guardi cm per dirmi aiutami…..>>nn finì la frase,ke Squib l’aveva già baciata.Iniziò a piovere,dolci gocce sfioravano il loro volto,Squib alzò gli okki al cielo e a bassa voce disse:<<grz,grz di tutto ragazzi,lo so ke quella bimba eri tu megh,mi mancate..>>poi guardò di nuovo Cody,la baciò e le disse:<<cody ti amo…nn lasciarmi sl… >>Tra le nuvole si vedevano due ragazzi che sorridendo e camminando mano nella mano dissero:<<di nnt squib…>>,quelli erano megh e seb…….