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**trilly91**.
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oddio ke bella!!!!
spero ke la continui presto xkè sn curiosissima di sapere km va anvanti!!!
brava greta!!!!
bacioni!!!
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Skeggia22.
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va bene...
oggi continuo^^
Cody usciva tranquillamente da scuola seguita da Jenny e Candice, una ragazza della loro classe.
"Jenny, avrei bisogno di un piacere...puoi prestarmi la bici? Casa mia è troppo lontana per andare a piedi e nn faccio in tempo a prendere l'autobus."
Jenny chiuse le tasche dello zaino poi sospirò.
"Facciamo così: tu ti siedi dietro e ti porto io, perchè anche io sono lontana. Cody, mi dispiace...mi sa che dovrai farti la strada da sola..."
"Non fa niente! Chissà che magari non trovi...qualcuno." replicò, strizzando l'occhio all'amica.
Gli studenti si ammassarono per uscire dall'istituto e Cody rallentò. Una professoressa le si affiancò.
"Cody, il compito che hai fatto oggi è splendido. Ci ho dato un'occhiata. Complimenti."
La ragazza era leggermente imbarazzata.
"Ah...davvero? Grazie..." disse, emozionata. Rimase lì, ferma immobile, felice. Che giornata magnifica!
Uscì sentendosi ancora di più al settimo cielo di quando era entrata, ma rimase stupita. Nel cortile non c'era più nessuno se non due studentesse di quinta che montavano in macchina. Era tardi!
Dietro il cancello c'era una rover verde smeraldo infangata che faceva un po' di paura a Cody.
La ragazza uscì dal cancello. L'auto era ancora ferma con due strani soggetti dentro l'abitacolo. Cody fece due passi. Poi tre. Poi quattro. Si voltò e la guardò meglio con la coda dell'occhio.
L'autista della rover accese il motore.
Cody iniziò a correre.
Era molto peggio, questo dell'inseguimento al parco! Quei due uomini che cosa volevano adesso?
Si bloccò di scatto e anche la rover si fermò. Era certo. La stavano inseguendo. Volevano rapirla! Cody tremò. Squib dov'era? Dov'erano tutti? E perchè, poi, proprio quel dannato giorno che era da sola?
Aveva quattro isolati da percorrere a piedi e con l'auto alle costole non sarebbe stato semplice...
Ad un certo punto l'auto accostò e uno degli uomini scese di colpo afferrandola per un braccio. Cody si scostò tirando un ceffone all'uomo che, però, riuscì ad evitarlo; Cody cadde rovinosamente sul selciato ferendosi la guancia. Ma all'improvviso, accanto a lei cadde anche l'uomo che l'aveva colpita.
Cody si sentì sollevare di peso da qualcuno che conosceva e perse i sensi...
"Cody, stai bene? Ti prego, rispondi."
La ragazza aprì gli occhi e vide il viso dolce di Squib.
"Come stai? Quei due uomini."
"Squib...dove siamo...ho paura..."
"Stai tranquilla. Siamo in questura. Ho appena sporto denuncia. Sono riuscito a prendere il numero di targa...stai bene? Mi interessa solo questo."
"Sì...sto bene..ma tu che ci facevi fuori dal liceo? Grazie...sei un angelo..."
Le parole di Cody furono interrotte da dei passi distanti.
"Figlia mia, che ti è successo?" la madre della ragazza irruppe nella stanza seguita da Jenny.
Il commissario li scortò in un'0altra sala insieme a Squib che venne interrogato.
"La ragazza sta bene, signora. Ha sbattuto la testa ma non è nulla di grave. Il taglio sulla guancia si rimarginerà con poco e in una ventina di giorni non si noterà neppure più."
Dopo l'interrogatorio, la madre di Cody ringraziò Squib che si congedò senza neppure salutare la ragazza. Ormai era certo...Cody gli piaceva. Sapeva di non piacere a lei, ma non aveva importanza. Aveva molte altre ragazze che trovava simpatiche...
Ma che pensieri assurdi...nessun'altra ragazza sarebbe stata coraggiosa e allo stesso tempo fragile come lei. Nessun'altra sarebbe stata Cody...
Uscito guardò il cielo che ormai si avviava all'imbrunire e rabbrividì: c'erano soltanto cinque gradi.
Cody era nel suo letto, coperta con il suo plaid preferito.
Jenny era vicino a lei.
Era spaventata, anzi, spaventatissima per quello che era accaduto; sarebbe rimasta tre giorni a casa da scuola per lo shock e anche per le ferite.
"Se solo non avessi accompagnato Candice..." disse Jenny, in lacrime.
"Dai, Jen, non fartene una causa. E' andata com'è andata, è stato brutto, ma sono viva. Squib li ha denunciati. Li troveranno. Passami lo zaino...dentro ho la mia canon."
Jenny si alzò in silenzio e porse la custodia all'amica.
"Cody, ti voglio bene...mi dispiace per quello che ti è successo...veramente molto..."
Cody sorrise.
"Ora non pensiamoci. Andrà tutto bene."
Le ragazze aprirono lo zaino, che si era solo leggermente sfregiato da una parte, dove il tessuto era stato grattato. La custodia della canon, invece, era ancora intatta.
"Speriamo che durante la caduta non sia successo nulla...se si è rotta per me è la fine."
Cody aprì la custodia. Strinse i denti ed estrasse la canon nera. Era perfetta. Non aveva uno striscio poichè era rimasta dentro la custodia. Ma non si accendeva più. Doveva aver preso una forte botta e qualche meccanismo era saltato...
"Fantastico. Veramente" mormorò Cody. Guardò la macchina fotografica e non riuscì a trattenere le lacrime...fine quarta puntata
com'è stato il seguito? vi piace?. -
Rituccia_87.
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stupenda, davvero! mi è piaciuta tanto!! aspetto il prossimo pezzo! un bacio. ciao!!!
Edited by Rituccia_87 - 13/11/2007, 19:41. -
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fantastica continua presto . -
scheggia1990.
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sìsìssìsìsìsìsìs mi piace mi piace! . -
**kiwi**.
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i like it a lot..
go on go ooooonnn... -
SQUODY16.
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bellissima!!
ti prego continua!!
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°°Giuggy°°.
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Bellissima!!!!!!
Continua presto ke sn curiosa di sapere cm continua!!!!. -
**trilly91**.
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bella!!!!!!!!!!!
sisi continua appena puoi!!!. -
abby.
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bellissioma, continua presto . -
Skeggia22.
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a grande richiesta continuo^^
Cody ricominciò la scuola dopo una settimana. Ora stava abbastanza bene e i due uomini che avevano tentato di rapirla erano stati riconosciuti mentre attraversavano la frontiera della Francia, tentando di scappare. La polizia li aveva così arrestati e condannati a cinque anni di detenzione anche perchè avevano dei precedenti penali non ancora scontati.
Cody però era amareggiata perchè Squib non si era fatto vivo...nè un messaggio, nè una chiamata, nè una visita...
Ma d'altronde lei non interessava a Squib. Cos' aveva di interessante, lei? A lui piacevano le ragazze attraneti, particolari, truccate e appariscenti...lei era una normale ragazzina modesta che pensava solo a studiare ed al suo hobby.
Doveva smettere di pensarlo.
Doveva smetterla di illudersi.
Quando, quel giorno, ritornò a scuola, lo trovò davanti alla porta che la attendeva.
"Ero preoccupato per te..." sussurrò lui.
"Beh, non è che lo hai dimostrato molto...comunque non fa niente."
"Come osi dire che non l'ho dimostrato? Prima ti ho salvato e poi ti aspetto qui proprio per sapere come stai..."
"Lascia perdere, Squib... adesso ho lezione. Ci sentiamo dopo...ciao."
Detto questo, Cody entrò in classe senza voltarsi.
Squib si fermò a pensare. Era come temeva. Lui non le piaceva e a lei non gliene importava proprio niente. Sputò la gomma e si accese la marlboro, diretto verso il suo istituto.
"L'hai trattato come un verme, Cody." replicò Jenny, guardandola male.
"Mi state facendo un processo? Non l'ho trattato male. Solo non voglio illuder...cioè, nel senso, avevo fretta."
"Certo. Cody, Squib non ti guarda come guarda le altre ragazze. Delle altre non gliene importa niente. Ma di te...è di te che gli interessa! Non ti aspetterebbe fuori da scuola ogni singolo giorno! Non ti avrebbe salvato!
E tantomeno, no ti avrebbe...aggiustato la macchina fotografica." esclamò, estraendola da sotto il banco.
Cody non se n'era neppure accorta di non averla in casa.
"Suo padre lavora in quest'ambito e te l'ha riparata senza alcun costo. L'hai trattato veramente male."
Cody si sentì veramente un verme. Come aveva potuto trattarlo così? Lui aveva fatto di tutto per lei e lei lo ripagava senza neppure ringraziarlo. Chiese alla professoressa il permesso di andare in bagno ed una volta lì chiamò la madre dicendole che sarebbe rimasta a pranzare da Jenny. Ovviamente, l'amica non ne sapeva niente.
Uscita da scuola prima poichè era sabato, si appostò vicino all'istituto di Squib e lo aspettò per oltre mezz'ora.
Quando la vide all'uscita, Squib si voltò dall'altra parte stringendo a sè una ragazza. Cody si morse il labbro abbassando lo sguardo. Jenny le aveva sicuramente mentito...lui non la voleva...
Si voltò, decisa e gli andò incontro. La ragazza abbracciata a Squib le lanciò un'occhiataccia. Squib lasciò leggermente l presa.
"Guarda chi si rivede."
"Squib, ti devo parlare. In privato."
La ragazza la guardò male.
"Non adesso, magari."
"E invece proprio adesso, carina." ribattè.
Squib prese per mano Cody.
"Che decisa. Sentiamo, cos'hai da dirmi?"
Cody lo portò nel parco poi si fer,ò sulla panchina a parlare.
"Scusami. Per stamattina. E grazie per la macchina fotografica. Sono una stupida. Ho pensato soltanto a me stessa....sai, mi vergogno a dirlo, ma mi ero fatta delle illusioni su di noi e quindi..."
Squib si alzò di scatto.
"Che tipo di illusioni?"
Cody si voltò dall'altra parte.
"No, niente...senti, non ha importanza. Volevo solo dirti grazie...ora vado..."
Si alzò dalla panchina e fece due passi, ma si bloccò.
Squib la bloccò.
Le mise la mano sui fianchi e si avvicinò a lei.
"Se le illusioni sono queste, allora non sono illusioni, ma certezze. E potrebbero diventarlo presto."
I due si guardarono negli occhi. Le loro labbra si avvicinarono lentamente. Ma, ancora una volta, Cody si ritrasse e Squib imprecò in silenzio.
"Squib...tu...tu mi piaci...ma c'è qualcosa che mi blocca...non so come spiegartelo..."
Squib si lasciò cadere sulla panchina.
"Ma certo, c'è un'altro. Giusto?"
"Non c'è nessun'altro...solo che non ho mai avuto un ragazzo e quindi non ho mai baciato. Ho paura dei sentimenti che provo, ho paura che..."
Squib la zittì mettendole un dito sulle labbra.
"Ho paura che non sia destino, Cody. Ecco. Amici, sì, ma solo amici."
Cody sorrise a stento.
"Certo. Ancora grazie per tutto quello che hai fatto. Sei...una persona fantastica."
Cody si congedò in fretta.
Si sentiva ancora un verme.
E di più.
Ma d'altronde...lei e Squib erano troppo diversi. Non potevano piacersi. E tantomeno amarsi. Forse solo amici...solo...
Poi lui era...troppo famoso per lei.
Sospirò e calciò un sassolino durante la strada verso casa.
Aveva fame, ma era così triste che avrebbe anche saltato il pasto...
Squib tornò a casa. Lo sapeva, con Cody non poteva funzionare. Ma avrebbe fatto di tutto per piacerle, sì. Pur di riuscirci avrebbe cambiato sè stesso: il suo modo di vestire, di parlare, di esprimersi, di ragionare, le sue idee...Cody gli piaceva troppo. Gli piaceva il suo sorriso, i suo occhi, la sua debolezza...tutto. Semplicemente tutto.
Entrò in casa e rimase stupito del fatto che suo padre lo attendeva.
"Gary Squib Furlong, io e te dobbiamo parlare..." replicò deciso, sventolando una foto...fine quinta puntata
commenti?^^
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bellissima continua prestissimo ... . -
SQUODY16.
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bellissima!!
continua prestooo!!
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**kiwi**.
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nooo..come solo amiciii..ufffaaaa..
accipigna la fotoooooooooooo..
continua presto... -
scheggia1990.
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mamma mia! mi piace proprio! mi ha proprio preso! continua per favore! .
...fotoricordo......la mia prima ff!! siate clementi dunque |
